L’ansia, anche se spiacevole, fa parte della vita di tutti noi e può influenzarci in modi diversi e in momenti diversi. Mentre lo stress è qualcosa che va e viene in risposta al fattore esterno che lo causa (sia esso un lavoro, una relazione o problemi di denaro,ecc.) l’ansia è qualcosa che può persistere, indipendentemente dal fatto che la causa sia chiara o meno al sofferente. Ciò che è importante è considerare che tale reazione psico-fisica è normale e ci accompagna da quando abitavamo le caverne!

Allora, eravamo dotati di un sistema di allarme interno progettato per proteggerci dai pericoli che ci circondavano in natura. Questo sistema ci rende iper-allertati, dandoci una spinta di adrenalina che aumenta la frequenza cardiaca e aumenta la quantità di ossigeno che andava ai nostri arti, rendendoci meglio in grado di combattere o scappare dal pericolo. Questa è conosciuta come la risposta “lotta o fuga”. La sensazione di “farfalle nello stomaco” che molti associano all’ansia è un meccanismo che si attiva, ma invece di essere utilizzato per evitare il pericolo immediato, è spesso attivato in modo sbagliato e inappropriato in una persona durante le normali situazioni quotidiane quando lo stress si è accumulato, spesso inconsapevolmente.

Talvolta, è facile identificare i contesti che generano in noi una risposta ansiosa: un incidente o un evento traumatico, un “overdose” di stress o  un evento di vita significativo (trasloco, divorzi, intervento chirurgico). In altri casi, non c’è una causa identificabile. Un modo di pensare all’ ansia è immaginare che i nostri livelli di stress siano come un secchio d’acqua. Se continuiamo ad aggiungere fattori di stress al secchio (anche quelli piccoli come la scuola o il pendolarismo al lavoro), col passare del tempo si riempie fino a quando un giorno trabocca. Questo spiega perché a volte può capitare di avvertire un senso d’ansia senza un apparente motivo. In realtà, ciò che è accaduto è che la famosa “ultima goccia” è stato solo un piccolo fattore di stress


Sintomi di ansia

Le persone spesso sperimentano sintomi fisici, psicologici e comportamentali quando si sentono ansiosi o stressati.

Alcuni dei sintomi fisici più comuni di ansia sono:

  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Aumento della tensione muscolare
  • Formicolio alle mani e ai piedi
  • Iperventilazione (respirazione eccessiva)
  • Vertigini
  • Difficoltà nella respirazione
  • Necessità di usare il bagno più spesso
  • Senso di costrizione al petto
  • Frequenti mal di testa
  • Tensione muscolare (in varie parti del corpo)
  • Vampate di calore
  • Aumento della sudoriazione
  • Bocca asciutta
  • Tremori
  • Sensazioni di soffocamento
  • Palpitazioni

Alcuni dei più comuni sintomi psicologici (i pensieri o le percezioni alterate che abbiamo) dell’ansia sono:

  • Pensare che si è sul punto di perdere il controllo e / o diventare “pazzi”
  • Pensare di essere in punto di morte
  • Pensare di avere una grave malattia (senza alcuna evidenza clinica)
  • Sentire che le persone ci guardano e osservano lo stato d’ansia in cui versiamo
  • Sentire come se il tempo stesse accelerando / rallentando
  • Sentirsi distaccati dal proprio ambiente e dalle persone che vi abitano
  • Sentire di voler fuggire dalla situazione che ci mette in difficoltà
  • Sensazione di nervosismo e allerta per tutto ciò che ti circonda

 

Il sintomo comportamentale più comune (la cosa che facciamo quando siamo ansiosi) è l’evitamento. Sebbene evitare l’ansia che ci assale in una determinata situazione produce sollievo immediato, ciò si rivela solo una soluzione a breve termine. Mentre può sembrare che evitare sia la cosa migliore da fare in quel momento, l’ansia spesso ritorna la prossima volta che si affronta la medesima situazione ed evitandola, si va a rinforzare psicologicamente il messaggio che c’è effettivamente qualcosa da temere. E questo non ci permette di metterci in gioco e dimostrarci, di contro, che siamo perfettamente in grado di superare ciò che temiamo di più.